Siamo giunti alla conclusione del corso, durante questo periodo abbiamo analizzato in modo dettagliato (fornendo spunti di riflessione) tutto ciò che riguarda e circonda il termine identificazione. All’inizio abbiamo analizzato il suo significato e la propria etimologia, scoprendo particolari linguistici che difficilmente si conoscono.
Successivamente
abbiamo seguito un percorso di indagine con un forte rimando al passato, non
solo considerando le origini e la storia del termine, ma un’analisi a tutto
campo rivolta alla Grecia antica (Mito di Narciso e l’Apologia di Socrate), al Medioevo
(esistenza di Dio), al Rinascimento (l’autoritratto di Raffaello e la figura di Leonardo da Vinci ) fino ad arrivare a Giacomo leopardi analizzando con lo “Zibaldone” e “Il passero
solitario” .
È stato particolarmente interessante analizzare il
concetto in questione in tempi più moderni, nel 900’ la psicoanalisi prese
piede e la presenza dell’identificazione divenne forte tanto da costituire un
elemento portante dell’Io freudiano, lo stesso Io su cui “giocò”
Pirandello con la sua famosissima opera “Uno nessuno e centomila”.
Una discussione
più attuale del termine riguarda la sua presenza nel XXI secolo, ad esempio
analizzando i vari aspetti critici ed etici,magari messi in luce facendo uso di utopie
che ne incarnano il significato, oppure notando l’importanza chiave svolta in
ambito tecnologico.
Concludendo questo percorso di filosofia dell'ingegneria mi sembra doveroso segnalare la presenza dell'identificazione in ambito ingegneristico, dove il problem-solving risulta essenziale in molte cirocostanze, risultando la vera essenza della tecnica, vista come l'applicazione delle conoscenze scientifiche in ambito pratico.
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