giovedì 2 aprile 2020

L'identificazione nella Mitologia STEP#04


Il mito di Narciso



Fonte:https://cultura.biografieonline.it/narciso-mitologia/



Il mito di Narciso è senza dubbio uno dei più noti della Mitologia greca.
Possiamo trovare numerose versioni di questa storia, ma alcuni tratti rimangono invariati nelle varie culture e nelle varie edizioni.

La breve trama che esporrò farà riferimento al mito greco:
Narciso nacque dall'unione tra Cefiso e Liriope; caratterizzato da una bellezza senza pari, il giovane trascorre le proprie giornate andando a caccia di animali selvatici e riufiutando l'amore altrui.
Un giorno, mentre cacciava, sentì rimbalzare tra le gole della montagna una voce che si esprimeva in canti e risate. Era Eco, ninfa della montagna che, al solo vederlo, s'innamorò perdutamente di lui. Ma Narciso era tanto fiero e superbo della propria bellezza, che gli pareva cosa di troppo poco conto occuparsi di una semplice ninfa. L'amore e il dolore consumarono Eco tanto che il corpo della giovane fanciulla deperì al punto di non proiettare più la propria l'ombra.
Affranta dal dolore si rinchiuse in una caverna profonda ai piedi della montagna, dove Narciso era solito andare a cacciare. E lì con la sua bella voce armoniosa continuò a invocare per giorni e notti il suo amato, ma Narciso, non venne mai.
Della ninfa rimasero solo le ossa e la voce. Le ossa presero la forma stessa della cava roccia ove il suo corpo era rannicchiato e la voce visse eterna nella montagna solitaria. Da allora essa risponde accorata ai viandanti che chiamano.
Narciso non ne fu affatto addolorato e continuò la sua vita appartata. Fu allora che intervennero gli dei per punire tanta ingratitudine.
Un giorno, mentre il superbo giovinetto si bagnava in un fiume, vide per la prima volta riflessa nell'acqua limpida l'immagine del suo viso. Se ne innamorò perdutamente e per questa ragione tornava di continuo sulle rive del fiume ad ammirare quella fredda figura. Ma ogni volta che tendeva la mano nel tentativo di afferrarla, la superficie dell'acqua s'increspava, ondeggiava e l'immagine spariva.
Una mattina, per vederla meglio, si sporse di più e di più finché perse l'equilibrio cadendo nelle acque, che si rinchiusero per sempre sopra di lui. Il suo corpo fu trasformato in un fiore di colore giallo dall'intenso profumo, che prese il nome di Narciso.


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