martedì 9 giugno 2020

"L'ultima vittoria" serie TV, STEP#22.

Episodio 1-Il problema nascosto.

Jeremy Ten è uno dei più grandi piloti di Endurance che il mondo abbia mai visto, le sue doti fisiche unite ad uno spiccato ingegno gli permettono di rivaleggiare sempre per il primo posto oppure in rari casi di competere per il podio. Jeremy è consapevole di avere una fortuna enorme, un team di esperti che lavorano in officina progettando e applicando le migliori soluzioni possibili al suo amato veicolo, per renderlo espressione di efficienza e velocità. D'altronde, Jeremy lo sa, un grande pilota ha sempre alle spalle una grande team e in questo caso nessuno potrebbe obbiettare questa affermazione.

La gara più importante si sta avvicinando, la 12 ore di Ronford rappresenta il santo Graal delle competizioni automobilistiche, permettendo al vincitore di porsi in una ristretta cerchia di fuoriclasse che difficilmente la storia dimenticherà. È il 13 giugno e fra soli due giorni la gara avrà inizio, Jeremy, come solito fare, fa dei giri di prova sul circuito per testare le varie parti dell’automobile e verificare il feeling con la sua Ferrari 458.Normalmente Jeremy compie prima 5-6 giri per scaldare a dovere le gomme e tutti le parti meccaniche e successivamente compie circa 20 giri alla massima potenza per sollecitare a dovere l’automobile; ma quel giorno non andò così. Continuò a girare per 30 estenuanti giri insospettendo il team, che prontamente andò subito a verificare le varie telemetrie senza riscontrare alcuna anomalia.

Episodio 2-Tra fiducia ed indecisione.

Jeremy scese dall’auto con un viso sconfortato e provato a causa dello sforzo e del caldo estivo. I tecnici ci misero poco a capire che era evidente che durante la guida fosse saltato fuori un problema a cui imputavano quella marea di giri in più, che Jeremy attuò per studiare la natura del malfunzionamento.

Dopo 15 minuti, tempo necessario per rinfrescarsi il viso e fare chiarezza sulla cattiva sensazione che la macchina gli aveva restituito, Jeremy si fiondò dal suo team per descrivere il problema, ma nessuno sembrava capirne la causa non essendo in alcun modo aiutati dai dati raccolti, che non descrivevano alcuna anomalia. Il pomeriggio passò rapidamente, troppo rapidamente, e nessuna soluzione sembrava convincere Jeremy che continuava a lamentare rigidità dell’auto in curva, instabilità e poca maneggevolezza, tutti problemi che sicuramente non gli avrebbero permesso di aspirare nemmeno alle prime 20 posizioniI tecnici però nutrivano un’immensa fiducia in lui e nonostante l’apparente ottima condizione del veicolo, il giorno successivo lo passarono completamente ad implementare  modifiche strutturali e all’assetto, per cercare di rimuovere quella fastidiosa sensazione descritta da Jeremy.La sera prima della gara però la situazione era ormai critica e lo sconforto sommato alla stanchezza accumulata di due ininterrotti giorni di lavoro, si faceva sentire.  

Episodio 3-Verso la vittoria.

La mattina seguente Jeremy si alzò stanco a causa delle pochissime ore di sonno, ma in lui la speranza non era ancora venuta a mancare e continuava ad avere migliaia di idee e possibili soluzioni. Durante la colazione, dopo aver mangiato due uova e alcune fette di pane con burro d’arachidi, si versò dell’acqua nel bicchiere, ma ne versò troppa ed accidentalmente ne usci sul pavimento. In quel momento ebbe l’idea, si fermo e guardò il bicchiere il tempo necessario per riflettere su ciò che aveva appena visto; prese il bicchiere e constatò che essendo eccessivamente pieno d’acqua pesava molto più del necessario, lo posò sul tavolo e corse al box.

Una volta arrivato trovò ancora i suoi tecnici al lavoro, ma bastava vedere le loro facce per capire che oramai la situazione era estremamente drastica.
Jeremy non esitò ed espose la sua tesi: ridurre di 1/8 la quantità di carburante nel serbatoio per ridurre il peso e il carico laterale alla gomma in curva. I tecnici rimasero per un attimo fermi e subito incominciarono ad esprimere il dissenso, perché meno carburante si sarebbe tradotto in più rifornimenti e maggior tempo perso. Jeremy assolutamente convinto della sua scelta chiese ad un suo tecnico di calcolare quanti rifornimenti avrebbe dovuto fare in più rispetto al normale e la risposta non fu incoraggiante, circa 10.Mancano pochi minuti alla partenza, Jeremy si prepara perché sa che sarà una delle gare più impegnative mai svolte e non deve commettere errori.
Il semaforo verde si accese e la gara cominciò, Jeremy subito passo in seconda posizione tallonando il primo di pochi metri, la sensazione che la macchina gli restituiva era ottima e riusciva a guadagnare diversi decimi ogni giro, grazie alla velocità di percorrenza in curva decisamente più alta rispetto ai rivali.
Mancano 2 giri alla fine e Jeremy si trova in terza posizione, nonostante il maggior numero di fermate non aveva perso troppe posizioni, grazie ai sui tempi di netto migliori rispetto alla concorrenza.
È l’ultimo giro, Jeremy tenta il tutto per tutto, e scatena i sui 570 cavalli nella folle impresa di recuperare quel secondo che lo distanzia dalla prima posizione; nella penultima curva, punto in cui andava davvero forte Jeremy, riuscì a sorpassare il rivale e si fiondo verso l’arrivo conquistando la sua meritata vittoria.

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